Castelli
Su uno sperone breccioso, in secolare precario equilibrio, sorge Castelli, alle pendici di una montagna maestosa e severa, il monte Camicia. Un grappolo di case e poche anime, Castelli è per antonomasia, il paese della ceramica. Il luogo cioè, dove un popolo minuto, in tempi bui e lontani, facendo di necessità virtù, riuscì a raccogliersi attorno ad un progetto collettivo ed inventò il suo futuro.
Quando questo processo ebbe inizio non è dato sapere. Qualche documento, o forse qualche ricercatore, lo fa risalire agli Etruschi, altri ai Romani, forse al Medioevo o ai Benedettini, ma non ne abbiamo le prove.
Ne abbiamo invece, molte ed incontrovertibili ormai, della grande stagione rinascimentale. La mostra "Le maioliche cinquecentesche di Castelli" del 1989, ha ridisegnato, ed in gran parte ridefinito, i confini di questa meravigliosa avventura umana e culturale.
Ma è sul finire del 1600 e il principio del 1700, per mano di grandi famiglie di ceramisti come i Grue ed i Gentili, che si raggiunge l'apice della ceramica Castellana, con produzioni di altissimo livello oggi esposte in tutti i più grandi musei del mondo.